Negli show televisivi dei primi anni 60, come "Lost in Space", sono stati i robot ad ispirare i bambini di colore di Los Angeles ad inventare, appunto, quella che poi fu definita la danza dei robot.
Anche il fenomeno del mimo ha incrementato e reso possibile lo sviluppo e il perfezionamento dello stile dei robot. Il senso di animazione e futurismo era forte nei bambini più poveri del centro delle città perché rappresentava, inconsciamente, una via di fuga da un mondo dove tutto era perfetto, netto e sotto controllo.
A Los Angeles, una delle città più significative riguardo la nascita delle maggiori creazioni della danza di strada, i movimenti “idraulici” del robot, ballati sulla musica, si stavano evolvendo in movenze sempre più meccanicamente ritmiche ed articolate. La paternità di questo nuovo modo di ballare appartiene ad un giovane statunitense di colore che, alla fine degli anni 60, combinò assieme vari movimenti, presi da danze d’intrattenimento (dette faddances), per poi creare originali performance. Nel 1969, la notorietà di questo giovane, di nome Don Campbell, aumentò notevolmente tra i ballerini di strada di Los Angeles, per aver inventato una danza chiamata, appunto, Campbellocking.
Don introdusse nel mondo della danza urbana il movimento improvvisato del campbellocking e poco tempo dopo costituì un gruppo di lockers, con ballerini che improvvisavano passi da solisti; ogni ballerino “usciva”, eseguiva il suo assolo e rientrava nel gruppo. Insieme formavano i “Campbellock Dancers”. Don Campbell mescolò i movimenti robotici ad espressioni comiche del viso e costumi simili a quelli dei clown (ricordiamo che i lockers dei primi anni ‘70 indossavano scarpe con una suola molto spessa, calzetti a strisce sgargianti, pantaloni con bretelle fino alle ginocchia, camicie satinate con colori accesi e grandi collane, cravatte colorate con grandi nodi, cappelli giganti della Apple Boy e guanti bianchi). Era riuscito così ad inventare un tipo di danza completamente nuovo, ancora in voga oggi, chiamato più semplicemente “Locking”. Il locking prevede movimenti rigidi e veloci nei quali vengono toccate le varie parti del corpo. I movimenti distinti e rapidi delle braccia, si abbinano ad altrettanti movimenti fluidi e molleggiati delle gambe, eseguiti su musiche funk. Si basa sul concetto di “lock”: eseguire movimenti veloci per poi bloccarli a distanza. Con la sua gestualità e la sua mimica, cattura bene l’attenzione del pubblico circostante, esprimendo senza dubbio padronanza e controllo di sè.
All'inizio degli anni ‘70, Don Campbell creò una crew di lockers chiamata perciò "The Lockers". I più noti di loro erano Shabadoo, la stella del breaking, e Penguin, il locker paffuto chiamato "Rerun" nello show televisivo "What's happening". Un famoso coreografo televisivo chiamato Toni Basil scoprì Don Campbell e i suoi lockers e lì aiutò a farli diventare famosi in tutto il mondo. In quel periodo uscì "Soul Train" (1972) che diventò immediatamente una delle hit del momento con la caratteristica dei ballerini di strada. In quel periodo il breaking si stava sviluppando a New York ed il locking stava diventando popolare nel sud della California.
Parallelamente, tra il 1972 e il 1973 sempre a Fresno, in California, una piccola città a metà strada tra Los Angeles e San Francisco, una famiglia di ragazzi di colore stava inventando qualcosa di ulteriormente nuovo, per conto loro, ossia un altro tipo di danza urbana che chiamarono Electric Boogaloo (o Electric Boogie).
Boogaloo Sam e il fratello minore Popin’ Pete crearono, appunto, l'Electric Boogaloo mischiando locking, il robot e movimenti del mimo, che invece erano più controllati e regolari. Invece di muovere i loro corpi con e senza controllo come nel locking o in totale controllo idraulico come nel robot, passavano energia attraverso i loro corpi schioccando le dita e terminando le movenze con colpi secchi di gomiti, polsi, collo, fianchi e tutte le articolazioni del corpo. L'Electric Boogaloo crebbe a San Francisco anche prima di arrivare a Los Angeles, ma quando arrivò a Los Angeles, la capitale televisiva del mondo, fu introdotto, grazie al pezzo "Soul Train",come la nuovo forma di danza che entrò subito in competizione con la popolarità del locking. È interessante vedere breaking e locking esistere nelle stesse culture. In parte si completano l'uno con l'altro come opposti.
Sempre in questo periodo, Greg C.Jr, ScoobyDoo F, Leo Fluky Luke,Tony Go Go e Skeeter Rabbit crearono dei passi che venivano eseguiti all’unisono. A Watts, in California, stava prendendo piede la formazione di gruppi di questo tipo di ballo. Nel 1972 i GoGo Brothers ( Toni e Buddy insieme con Skeeter R.) si unirono per formare il primo gruppo di locking sincronizzato: eseguivano skits e routine sia in grandi arene che durante cerimonie, in piccole scuole superiori. Alla fine del 1972 e l’inizio del 73, Scoby Doo e Greg C. Jr si unirono ai GoGo Brothers e alle ragazze Arnetta Johnson, Fredy Maxie e Lorna Dune, formando il primo gruppo di locking unisex chiamato “Creative Generation”. Questo gruppo studiava danza, insegnava, si esibiva e andarono in tour come membri del Legendary Watts Writers Workshop.
Intanto si formarono altri gruppi urbani come i Ghetto Dancers, altri ballerini della Old School di locking. Molto presto, altri gruppi, crew, promoters, ballerini e manager sommersero la scena, dividendosi in due fazioni distinte: la prima era formata da persone spinte dall’amore, dal fascino e dal rispetto per questa nuova forma d’arte; il secondo gruppo, invece, era quello costituito da persone che ne ignoravano completamente le radici culturali e si limitavano soltanto a sfruttarne la notorietà del momento. Questo ultimo gruppo venne definito “Slop Lockers” (letteralmente “sciacquare i piatti”). Loro, infatti, cercarono di sfruttare non solo l’arte del locking, ma la sua intera cultura e le sue radici, dando altri nomi ai passi e plagiando intere routines. Dal 1975 questa forma d’arte si è evoluta ulteriormente: alla fine degli anni ‘70 il gruppo originale dei The Lockers si sciolse per poi riformarsi, a metà degli anni ‘80. Negli stessi anni Tony Go Go fondò una scuola, introducendo e diffondendo l’arte del locking in Giappone; mossa che spinse un’ondata d’interesse in tutto il mondo nei confronti della storia e della subcultura di questo fenomeno di danza.