Le Gang
Questo tipo di realtà lasciò spazio ad un associazionismo notevole: i ragazzi che facevano parte dello stesso isolato trovarono importante cominciare a girare in gruppo, inizialmente soltanto perché l'assomigliare ad un branco di animali selvaggi sembrava bello, successivamente per questioni di sicurezza personale e di sopravvivenza. Nacquero così le cosiddette GANG, vere e proprie bande che offrivano protezione, rifugio e amicizia a tutti gli appartenenti. Se non si faceva parte di una gang, si era esposti, senza via di scampo, a rapine, pestaggi e maltrattamenti giornalieri.
La maggior parte della concentrazione di gang si trovava a New York e a Los Angeles. Il rapido aumento di queste gang fu un fenomeno causato proprio dalla necessità di proteggersi. A New York è vero rappresentavano un grande problema, ma è anche vero che erano il capro espiatorio delle amministrazioni cittadine. Il risalto posto sul problema delle gang era frutto più di una strategia dei media che alla loro effettiva pericolosità. I media, infatti, proprio come le istituzioni o le persone che vivevano lontane da questa realtà, presentavano qualsiasi attività dei giovani di questi quartieri come qualcosa di negativo, violento, illegale. E questo modo di vedere la loro vita veniva accettato da tutti come assodato, perché chiudere gli occhi di fronte ad una realtà disperata è più facile che affrontarla, giudicarla e condannarla è più facile che contemplarne le cause e cercare di eliminarle. Un esempio di questo lo si ha con il basket: i giovani neri e latini, e più in generale i poveri, non avevano niente da fare in questi quartieri.
E così si mettevano nei guai. Magari gli unici campi da basket erano situati al fitness club e si dovevano pagare o erano riservati ai soci. La gente allora si ritrovava in strada a giocare e subito c'è chi si affretta a dire che questa è un'attività delle gang, mentre è proprio la pallacanestro che tiene le persone lontane dai guai. E se a dirlo sono quelli che abitualmente vivono finendoci, c'è da crederci. Ad esempio nel 1971 lo Stevenson, uno dei più grandi licei bianchi del Bronx, riaprì trovando una maggior concentrazione di ragazzi di colore (neri ed ispanici), rispetto ai ragazzi bianchi. Questo episodio è significativo in quanto da questo momento ogni gang cominciò ad adottare un proprio colore: i ragazzi bianchi che si unirono in gang per non restare in minoranza formarono i Minister, mentre le gang nere divennero i Black Spades. Questo colore diventò presto il lasciapassare delle persone appartenenti alla gang; divenne, infatti, l'unico mezzo per allontanarsi dal proprio isolato, invadendone quindi un altro, senza essere derubati o, peggio, uccisi. Se si apparteneva ad una gang (e il colore serviva proprio a dimostrarlo) significava che si avevano almeno altre dieci persone alle spalle, per proteggersi o vendicarsi. Questo associarsi provocò una serie di disperati e sanguinolenti scontri che si protrassero per almeno due anni e che fecero affibbiare al Bronx il nome di "Lil'Vietnam" (piccolo Vietnam), a causa delle frequenti sparatorie e lotte. L'attività delle gang ha raggiunto la punta massima tra il 1968 e il 1974; i Black Spades erano quella più numerosa e più pericolosa e il suo padrino è Afrika Bambaataa, che, come vedremo, ha un'importanza fondamentale per l'Hip Hop.